Un incontro a Roma

36. “In che senso ‘creativi’?” Marco è curioso. “La settimana scorsa, uno studente ha scritto: ‘La Gioconda sorride perché ha un segreto. Forse ha dimenticato di fare i compiti.’” Giulia imita una voce da adolescente. “Un altro ha scritto: ‘L’arte moderna è come la mia camera. Disordinata ma costosa.’” Marco quasi rovescia il vino.

37. “Adolescenti sono filosofi,” dice. “In libreria, comprano solo romanzi di vampiri.” Sembra serio. “Così tanti vampiri. A volte controllo il collo! Giulia ridacchia. Sono entrambi rilassati.

38. “Posso raccontarti una cosa divertente?” chiede Marco. “Certo!” Giulia si avvicina. “Stamattina, ho dato da mangiare al gatto. Ma avevo sonno.” Fa una pausa. “Ho messo il caffè nella sua ciotola. E il cibo per gatti nella mia tazza!” Il suo viso mostra disgusto. “Ho quasi bevuto!”

39. Giulia si copre la bocca. Ride forte. “Dante ha bevuto il caffè?” chiede. “No! Mi ha guardato come se fossi pazzo. Poi è tornato a letto.” Marco scuote la testa. “Aveva ragione. Sono pazzo prima del caffè.”

40. “Che ore sono?” chiede Giulia improvvisamente. Marco guarda l'orologio. Poi guarda di nuovo. “È giusto?” “Le cinque e mezza?”

41. Il tempo è volato. “Oh! Abbiamo parlato per due ore e mezza!” Giulia è sorpresa. “Una buona conversazione fa sparire il tempo,” dice Marco.

42. Finiscono il vino. Il bar è più affollato ora. Arrivano i clienti della sera. Il cameriere lento è ancora lento. Giulia pensa al suo gatto. “Devo andare presto. Picasso cena alle sei. Se sono in ritardo, protesta.” Sembra dispiaciuta.

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